Olio di Semi di Girasole per friggere, fa male? Tutto ciò che c’è da sapere, valori nutrizionali e curiosità.
OLIO DI SEMI DI GIRASOLE
VALUTARE IL CIBO
L‘ olio di SEMI DI GIRASOLE (Helianthus annuus) è molto ricco di acidi grassi insaturi, in particolar modo di acido linoleico e oleico mentre i grassi saturi sono acido palmitico e stearico. Da raffinato è trasparente, con colore ambrato e un leggero odore grasso. La composizione è pesantemente influenzata sia dalle varietà delle piante utilizzate sia dalle condizioni in cui esse si sono trovate a crescere.
In Nord America sono stati introdotti oli di semi di girasole provenienti da girasoli geneticamente modificati. Questi oli hanno un punto di fumo più alto (210°-245°) grazie al maggior contenuto di Grassi Monoinsaturi, per poterli usare per friggere e per la cucina ad alte temperature.
Al contrario, oli di semi di girasole biologici ottenuti per spremitura meccanica (anche “a freddo”) hanno punto di fumo molto basso (circa 110 °C) e quindi sono decisamente inadatti a cucinare e possono essere usati solo freddi.
La raffinazione fa perdere gran parte del contenuto vitaminico (questo olio è particolarmente ricco di vitamina E, circa 60 mg ogni 100 g) e introduce una piccola quota di Grassi Trans, decisamente da evitare.
I suoi grassi polinsaturi non sono particolarmente di qualità, essendo costituti in buona parte da acido linoleico (Omega 6), un acido grasso “in competizione” con i più salutari Omega 3. Poiché è molto comune negli alimenti, la quota di acido linoleico che assumiamo rischia di essere eccessiva.
CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI
Le nostre schede per valutare i singoli alimenti
MANDORLE LUPINI
SOIA BAMBU’ MELA
CAROTA FAGIOLI
PATATA SGOMBRI
FRUTTA SECCA E FRUTTA DISIDRATATA (1)
FRUTTA SECCA E FRUTTA DISIDRATATA (2)
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